Come nuovo, come sempre

Ieri sera volevo provare. Il fisioterapista mi aveva messo a posto con le sue manipolazioni (fisiche, non mentali). Cosa avevo? Ah, solo l'asse della tibia spostato!
Per quello sentivo da due settimane un fastidioso dolore ai lati del ginocchio e nella parte posteriore inferiore attaccata al polpaccio (o, più tecnicamente, al gastrocnemio, meglio conosciuto anche come gemello). Proprio lo stesso ginocchio che nel lontano 1998 era stato operato per la ricostruzione del crociato anteriore e la rimozione del menisco esterno, per un lavoretto completo.
Chiaro che ero preoccupato, anche dopo un attenta autoanalisi (il ginocchio non si era mai gonfiato e, premendoli, i menischi non mi facevano male. Analisi che ha fatto anche il fisioterapista, tanto per dire quante ne so in materia!) ho escluso complicazioni meccaniche.
Dopo due settimane ne avevo le palle piene di non fare una Madonna e visto che ero a posto sono andato al campo.
Mercoledì non mi sentivo ancora pronto (con l'esperienza impari anche a gestirti fisicamente...) e non avevo voglia di aspettare stasera (ma la voglia non manca mai).
Così, ieri sera tornato da Milano in ritardo sono arrivato al campo che gli juniores avevano iniziato da più di mezz'ora il loro allenamento così mi sono messo a correre per i fatti miei.
10' di corsa attorno al campo, qualche esercizio di mobilitazione per le braccia e per le gambe, qualche andatura e stretching. Poi altri dieci minuti aumentando il ritmo sul lato lungo e recuperando su quello corto. Stretching. Poi balzi per verificare la reazione. Non contento, mi auto infliggo due serie di ripetute sui 50mt. Chiedo al mister, lui mi dice "3 serie di 6 scatti da fare in 8" con recupero di 22" tra ogni ripetuta".
Bene, cosa faccio io? Mi incasino coi numeri facendo 8x8, cioè 8 scatti anziché 6 mantenendo gli 8" e i 22" di recupero. Alla fine della seconda serie con la lingua penzoloni, mi sono abbonato la terza, avanzando sul totale solo due ripetute.
Alla fine com'è andata? Bene, perché ho corso e non ho sentito male. 
Però le gambe dopo, a letto e anche ora, mi fanno un male becco e sono pesanti come travi di cemento armato!
A 32 anni i tempi di recupero sono nettamente più lunghi.
L'importante, è avere sempre la voglia di rialzarsi e rimettersi a correre!

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