Expo 2015: very bello

Provo un misto di rabbia incredulità e costernazione quando vedo certe cose.
Quando si affidano lavori molto importanti bisogna essere sicuri delle capacità delle persone a cui ci si rivolge. E in Italia persone capaci non mancano, anzi ce ne sono in abbondanza ed alcune rimangono con le mani in mano. Però per colpa di quelli che invece non sono capaci ma che hanno l'unico pregio di avere le conoscenze giuste.
Ecco perché quelle cose mi fanno star male. Pensi che il tuo Paese sia capace di fare di prendere delle scelte ed invece a vedere i risultati capisci che l'Italia si conferma se stessa, ovvero un Paese che dopo il boom economico è imploso nell'autocompiacimento perdendosi nel nulla più assoluto affidando il suo futuro al nepotismo ed al clientelismo. A discapito della qualità.

Rabbia incredulità e costernazione li provo vedendo il sito di  Expo 2015, ospitata a Milano da maggio a ottobre.
Dovrebbe essere la manifestazione ideale per rilanciare il Paese dopo 7 anni di crisi pesante e si sa come l'immagine sia prevalente. Eppure stiamo riuscendo nell'incredibile impresa di fallire prima ancora di iniziare. A parte gli affari mafiosi (intesi anche come modi di fare, viste le persone coinvolte) che all'inizio qualcuno aveva garantito di tenere lontano, adesso che siamo a pochi mesi dall'inaugurazione chi è al ponte di comando ne sta inanellando una peggio dell'altra. Se qualche grafico disoccupato ha visto i rendering in 3D come minimo si sarà messo a piangere. Trattenendosi dal distruggere il proprio pc.

Dopo Very Bello (no comment!), il sito dedicato alla cultura italiana che al momento del lancio non aveva ancora la versione inglese e tanto meno cinese, è salito alla ribalta un sito di notizie relative all'Expo con un articolo sconcertante.
Con l'immagine del David di Michelangelo, era intitolato "Il David di Donatello immagine dell'Italia ad Expo 2015".
Oggi è arrivata la debita correzione dopo lo sputtanamento della pagina su Facebook, alla faccia del profilo aziendale che punta tutto sulla "qualità dei contenuti", nonostante una precisazione che mi lascia ancora più perplesso: l'articolo è stato scritto nel 2013. Ma corretto solo ora. Nessuno se ne era mai accorto?
In tutto questo tempo nessuno sul ponte di comando dell'Expo né dell'ufficio stampa dell'Expo se ne era accorto ed aveva richiesto la rimozione della pagina?
Chi cazzo c'è sul ponte di comando di Expo? Il nipote di Schettino? A chi hanno affidato la realizzazione di rendering e la redazione dei contenuti? Eh, le conoscenze giuste, no!?
Nel frattempo, le persone preparate e competenti vendono frutta e verdura (con tutto rispetto per i fruttivendoli).
Studenti, laureati, docenti di storia dell'arte e delle varie Accademie d'Italia e loro disoccupati non hanno tutti i torti ad incazzarsi ferocemente.
L'auto proclamato presidente del consiglio ha detto che l'Expo è l'occasione per rilanciare l'Italia. Sì sì, la più classica delle occasioni perse!

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