Voglia di volare

Una pezzo di una canzone dice che "la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare".
Un po' come poco prima di salire sul palco per recitare o entrare in capo per giocare una partita e senti una emozione così forte da bloccarti. La confondiamo con la paura mentre invece è la voglia di liberarsi della tensione e di mettersi finalmente alla prova.
Ieri su Facebook ho condiviso un video.
E' un omaggio a Ludovic Woerth e Jeff Nebelkopf, due ragazzi di professione "Professional wingsuit BASEjumper" com'è scritto nel profilo Facebook del primo, due dei numerosi praticanti di uno sport estremo che cercano il proprio limite gettandosi da un aereo o elicottero volando con una tuta alare. Il suo inventore, Patrick De Gayardon è morto sperimentandola nell'aprile 1998. Ludo invece ha perso la sua vita poco più di un anno fa, insieme al collega neozelandese Dan Vicary in modo simile: facendo quello che lo divertiva ovvero gettandosi da un elicottero e volare nel blu ("...dal vento rapito, nel cielo infinito...").

Un'amica lo ha commentando scrivendo "Lo so che vorresti..lo so..". E ho sentito quella emozione forte che ti blocca. Non proprio la stessa mi pare chiaro, ma una variazione del battito cardiaco l'ho avvertita. Immagino cosa potrei provare stretto in una tuta in neoprene dentro un elicottero con il portellone spalancato a centinaia di metri di altezza.

Eppure, nonostante abbia avuto più di qualche remora a guadare giù dalle Cliffs of Moher quel giorno di metà luglio, penso che la follia del pensiero mi accarezzi. In fondo ero anche quel bambino che aveva l'incoscienza di arrampicarsi a 5-6 metri di altezza sul pino gigante nel cortile della scuola elementare dondolandosi appeso a un ramo, divertendosi neanche fosse Tarzan, per la gioia delle maestre e della cara bidella Antonietta (quando se ne accorgevano).

Questi video mi ipnotizzano. Li guardo con un misto di ammirazione e incredulità. Anche se in quel volo estremo ogni cosa è stata calcolata scienfiticamente ed un errore anche microscopico può essere fatale.

Vederli passare a velocità impensabili per un corpo umano in mezzo agli alberi o addirittura centrare quello spazio tra due palazzi o sotto il ponte della Aiguille du Midi che a grande distanza appare piccolissimo, mi mette i brividi. Quanta concentrazione ci vuole?
Penso a tutto quello che c'è (stato) dietro prima: oltre allo studio alla programmazione ai calcoli è immancabile una preparazione psico fisica più che perfetta, micidiale.
Ho sempre sognato di venir punto da un ragno geneticamente modificato per diventare l'Uomo Ragno e lanciarmi da un palazzo all'altro.
Patrick De Gayardon, Ludo Woerth e tutti gli altri professional winsuit BASEjumper non sono stati punti da alcun animale al quale hanno rotto le balle. E sono ben più fighi di Peter Parker.
Perché sono reali. Anche se non ci sono più.
E li invidio comunque.
https://www.facebook.com/video.php?v=1055739764453389

Posto anche questo video dedicato a Jeff Nebelkopf. Per la serenità che trasmette il volo di questo ragazzo, a più di 250 km/h. Eppure, sembra a suo agio in mezzo al cielo.

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