Sindrome da Stravicenza

Non so se sia il periodo: il fisico si riprende dopo il freddo invernale meravigliato dai primi colori e dai profumi, dalle temperature più miti e ha voglia di muoversi essere coinvolto nel risveglio della natura e della vita.
Comunque sia, per me corrisponde al periodo degli infortuni. Quando giocavo a calcio e poi calcio a 5 se non era una caviglia che si girava era un ginocchio che si infiammava.
Fatalità mi capitava in un periodo di condizione fisica eccellente, come se fosse automatico avere un crollo verticale subito dopo aver raggiunto il picco.
Da quando ho smesso di calciare una palla, al chiuso o all'aperto che sia, la chiamo ​Sindrome da StraVicenza.
Sì lo so, mi piace abbinare alle situazioni una descrizione o un nome, come la teoria delle aspettative (detta anche dell'uovo di Pasqua). Un po' per prendermi meno sul serio un po' per cercare di sdrammatizzare e smorzare un giramento di coglioni che per me è puntuale come le tasse.
Ogni anno, la settimana di questa manifestazione ho qualcosa. Nonostante siano messi malissimo, ginocchia e caviglia non centrano: da qualche giorno la schiena, altro mio punto debole, ha iniziato a farmi male. Questa volta la zona lombare. Forse per colpa di una dimostrazione di forza a Tommaso sabato pomeriggio in bicicletta. Forse una posizione scorretta. 
Se poi considerate che nel frattempo faccio i lavori di casa o taglio e sego alberi e alzo rami da qualche chilo, la situazione non può migliorare molto.
Ma mi hanno detto che da piccolo mi ha morso una tarantola e devo avere ancora qualche residuo di tossina in corpo.
Giovedì, vado dal fisioterapista, purtroppo prima non ha posto.
Non so se domenica riuscirò a correre. Di solito, dopo periodi di inattività, la prima corsa va benissimo. 
Spero che domenica diluvi.

PS: non ho ricevuto alcun compenso per aver pubblicato questa immagine. Avrei voluto inserire la foto della mia schiena con il cerotto, ma ve la risparmio.

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