" Metticene un po' " a chi scusa?

Una volta aperto questo blog non pensavo di scrivere anche di calcio, del mio calcio della mia squadra che gioca in un girone veneto di terza categoria. Perché è una cosa da vivere coi miei compagni l'allenatore i dirigenti in spogliatoio in campo e in sede.
Così oggi mi permetto di fare uno strappo. Tanto nella Zona Verde ci faccio e ci scrivo quello che mi pare.
Oggi pomeriggio siamo tornati in campo dopo la pausa pasquale. Io odio la pausa pasquale! Dai tempi degli juniores, arriva in un momento delicato del torneo spezza il ritmo deconcentra. Mettere una vacanza li in mezzo rompe proprio i coglioni. Ma siamo dilettanti e, salvo eventuali inopportuni recuperi, la fine della Settimana Santa non prevede partita.
Forse, quest'anno ci stava giusta, perché nelle ultime due partite prima della sosta siamo stati suonati come uno jambè nella spiaggia di Jesolo a Ferragosto da adolescenti dagli ormoni fuori controllo e dalla chimica in evidente stato di alterazione.
O forse non ci stava proprio per niente, perché, forse, tutta quella rabbia e la delusione accumulata dopo le due cocenti sconfitte potevamo trasformarla in vibrante foga agonistica.
Evidentemente l'energia accumulata da ognuno di noi nel personale laboratorio del Cern è stata così forte da resistere due settimane! 
E' un po' quello che ho pensato oggi pomeriggio dopo neanche 10' del pt quando ci siamo trovati in vantaggio per 2 a 0 con due bei gol in una partita molto importante per tre aspetti: 1. perché era il derby e in quanto tale è una gara molto sentita; 2. perché dovevamo dimostrare di non essere quelli dei 7 gol subiti e 0 fatti delle due precedenti partite; 3. perché valeva tanto in chiave playoff. Noi infatti siamo quarti e loro sesti staccati di 3 punti: perdere equivale farci raggiungere e incasinare le cose a fine campionato. Proprio una situazione da evitare.
Avanti di due gol così presto annichilisci l'avversario. Invece siamo stati ingenui a lasciargli degli spazi che loro hanno saputo ottimizzare, cazzandoci in porta pareggio e sorpasso già prima della fine del primo tempo e, verso circa la metà del secondo, pure la ciliegina. Di quattro peri presi, due sono stati infilati su punizione all'incrocio!
Non ricordo altre sconfitte del genere perché, come ci siamo detti nell'intervallo, abbiamo giocato bene come sappiamo fare (bhè, come sanno fare i miei compagni, i piedi giusti ce li hanno loro a dire il vero, io ci metto il mio ;)! ). 
Purtroppo nel secondo tempo non siamo stati pericolosi ne' incisivi come nel primo anche se il pallone lo tenevamo di più noi e gli avversari si affidavano a conseguenti contropiedi.
Ed è più che naturale avere la palle che girano ancora come particelle del Cern dopo una partita così!
Perché non ho visto uno dei miei compagni, dal portiere a chi è stato in panchina fino alla fine, tirare indietro il piede non rincorrere l'avversario non darsi da fare per aiutare il compagno. Ci siamo tutti dannati l'anima!
E sentire certe cose dal pubblico negli ultimi minuti della partita, quando il corpo reagisce più per orgoglio forza d'inerzia disperazione e illusione per una fine migliore (e anche perché il fisico ha ancora benzina, cosa che oggi mi ha sorpreso alla tenera età di 32 anni, alla faccia di chi dice...), a me fa saltare la vena al cervello!
Non giochiamo in uno stadio e le voci si sentono bene ma non possiamo pretendere che gli spettatori se ne stiano muti, anzi, ci devono incitare e ci sta benissimo che qualche commento possa scappare. Ne' i calciatori devono farsi influenzare altrimenti meglio che si facciano un giro in bici la domenica.
In tanti anni di calcio (o di calci?) ne ho sentite tante sia su di me che sui miei compagni, ogni tanto giusta ogni tanto no. Ma lasciamoli parlare, è nel loro pieno diritto!
A me possono dire che sono scarpone che ho il piede a vanga (e ammaccata, anche!) che è un miracolo se riesco a fare un passaggio giusto di 2 metri (già troppo!). Ok, va benissimo! L'evidenza non si può negare ;).
Ma non si può nemmeno interpretare con una certa fantasia. Per questo oggi me la sono presa con quella persona che ci ha tacciato di essere remissivi di non metterci quel poco per cambiare il risultato.
Non sopporto e tanto meno tollero sentire questo cose. Perché, come detto, oggi tutti i miei compagni non si sono tirati indietro di 1 cm! Tanto per dare l'idea in questa squadra ci si allena coi muscoli che fanno male e si da quel che si può! In questa squadra c'è chi si allena nonostante un filo di cartilagine nel ginocchio! In questa squadra c'è chi corre un'estate intera per presentarsi in forma! In questa squadra non si molla nemmeno quando la caviglia non sta più tanto dritta! In questa squadra i giocatori corrono da lavoro la domenica per finire in panchina! Tanto per far capire quanto poco ci teniamo alla partita la domenica!
Quella persona non ha nemmeno avuto il coraggio di ammettere la sua critica negandola senza vergogna. Vorrei tanto sapere allora come ha fatto a capire che mi rivolgevo a lui finché lo invitavo a starsene zitto e non al tizio di fianco o sotto di lui.
Se la critica invece era destinata a me, cade nuovamente male. Deve sapere quel tale che la sera del mio compleanno, di giovedì, serata in cui non ci alleniamo, subito dopo essere tornato da Milano, invece di stare a casa a festeggiare ero al campo per correre per i cazzi miei perché dopo la visita del giorno prima al ginocchio volevo verificare di stare davvero bene perché volevo fare allenamento anche venerdì e avere una speranza di andare in panca domenica (mica di giocare titolare!) dopo due settimane di assenza. Deve sapere che ogni domenica sera me ne sto con il ghiaccio sul ginocchio. Deve sapere che se io avrò 32 anni per niente come l'ho sentito dire bullandosi coi vicini di posto sugli spalti, mi meraviglio non poco dei suoi non so più quanti anni trascorsi nel mondo del pallone se quest'anno, da direttore sportivo, non è stato capace di portarci un secondo portiere. O avrà pensato che un mona che viene a fare il nr. 12 ogni domenica lo trova? La sua fortuna sfacciata è che il nostro portiere non si è fatto male. Per ora...
Non sono mai stato così incazzato come oggi. Me ne sono stato fuori dagli spogliatoio per un pezzo perché  non ce la facevo a stare seduto e quando sono rientrato la porta ha sbattuto duro ho fatto volare via tutti i bicchieri di plastica a portata di braccio mi sono fatto la doccia da solo nell'altro spogliatoio perché non volevo parlare coi miei compagni perché magari qualcuno non aveva sentito e non era poi tanto giusto dirgli tutto volevo in qualche modo proteggerli. 
Perdere una partita ci sta, si può star male un po' poi passa perché non è questa la nostra vita! Sentirmi trattare così da un dirigente della mia società non lo sopporto! Avrà visto un'altra partita o capisce poco di calcio. Ma siccome ci stava guardando...
Con quella critica ha offeso me e i miei compagni e per conto mio ha mancato di rispetto anche verso l'allenatore!
Non è la prima volta che dice questa cosa e puntualmente è stato smentito da TUTTA la squadra, cosa che non ha gradito. Evidentemente non sopporta molto le critiche.
Forse rischierò qualcosa per queste righe ma non potevo stare zitto. Poi tanto lui parla e scrive delle nostre partite sul suo blog secondo il suo punto di vista e magari si fa pubblicità tramite la nostra squadra, tanto io credo di avere la stessa libertà, senza però sfruttare o mancare di rispetto ai miei compagni (leggendo il commento della nostra partita nel suo blog, mi pare di capire che giochiamo bene solo per grazia ricevuta, poi c'è una chiara contraddizione: nel primo pezzo parla di una squadra remissiva [dal dizionario Garzanti: agg. - che si rimette facilmente alla volontà altrui; sottomesso] e poco dopo dice che sarebbe ingiusto parlare di scarso impegno. Accenna anche agli episodi negativi accaduti a due miei compagni ma sarebbe stato meglio non parlarne visto che certe cose devono stare dentro lo spogliatoio. In campo invece mi sono perso battibecchi tra giocatori).
Spero che questa sconfitta serva ai miei compagni per trovare quella determinazione che secondo il nostro direttore sportivo la domenica lasciamo a letto o al bar o chissà dove.
Siamo delusi di noi stessi e ci spiace per tutte quelle persone che ci seguono.
In più giochiamo su un campo meraviglioso dove credevo di vincere sempre!
Ci aspettano cinque partite che non devono essere le ultime cinque. Dopo di queste voglio farne altre quattro. Io di voglia ne ho e ce ne metto anche un po' di più. E sono pronto a scommettere che anche i miei compagni di squadra la pensano come me.
Forza ragazzi, solo per noi!

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