La vita è un cerchio

Questo è il primo anno senza matrimoni. L’anno scorso un paio. L’anno prima altrettanti. Tre anni fa addirittura quattro (compreso il mio, a quello non potevo mica mancare!) Quasi tutti gli amici si sono sposati, altri invece non lo sono per scelta (propria ed altrui). In compenso sono continuate le nascite dei loro bambini (compreso quello mio). Ho pensato che si è chiuso un ciclo e se ne è aperto un altro. 
Perché così è la vita: un cerchio
Che inizia con la propria nascita e poi un susseguirsi di avvenimenti. 
Quando siamo bambini ci sono i compleanni degli amichetti (ai miei tempi si regalavano portafogli della Coca Cola o con le foto degli attori fighi o delle squadre forti come la Juve, l’Inter e il Milan) e i sacramenti religiosi (prima comunione, cresima).
Quando si cresce un po’ le feste di 18mo compleanno, di maturità, l’inter rail (avessi avuto i coglioni di non farmeli rompere ci sarei andato da solo, mannaggia a me!), l’Erasmus ed infine le feste di laurea (anni fa qui in mezzo ci sarebbe stato il servizio militare o quello civile). In questo periodo può succedere ci siano i funerali dei propri nonni, o di quelli dei tuoi amici. 
La maturità è caratterizzata dai matrimoni, dalle nascite e dai battesimi. Ma anche dai funerali dei genitori, tuoi o degli amici. Negli ultimi anni sono andato a molti, forse troppi. Si spera che succedano il più tardi possibile ma l’imprevedibilità della vita non lo può garantire.
Questo ti dice che infine tocca a noi. Il ciclo finisce col proprio funerale. Non so dire quanto siamo presenti in questo caso. In un certo modo ci siamo.

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