Vita

Il mese scorso in un momento particolare di basso livello di euforia avevo scritto qualcosa riguardo le varie fasi della vita.
Adesso pare di essere in quella della maturità, per la precisione in quella delle nascite.
Una mia ex compagna di univeristà ha avuto da pochi giorni il secondo figlio, una bella bambina. Mi ricordo ancora quando in una notte - ma dai? - di primavera ho letto la sua email nella quale annunciava la sua felicità per il primo: era la prima maternità/paternità post universitaria, un altro segno che la vita stava andando avanti con la sua consueta ineluttabilità mentre la mia rimaneva li dov'era.
La cosa bella della vita però è che il suo cerchio, o la sua linea, non è mai così scontata e le sue tappe possono susseguirsi in un alternanza molto soggettiva.
Per esempio, c'è qualcuno che diventa padre per la prima volta passati i 50. E' il caso di un caro ex collega, uno di quelli coi quali ti trovi particolarmente bene da tenersi in contatto anche quando si passa ad altro.
Nei nostri infiniti dialoghi via whatsapp sui massimi sistemi eravamo piuttosto d'accordo sul fatto che non era il periodo più bello per concepire una nuova vita, con poteri forti sempre più tali ed opprimenti mentre quelli più deboli sempre più schiacciati ed emarginati. Scrivevo queste cose guardando il piccolo Tommaso intento a scoprire ogni attimo qualcosa di nuovo attorno a se, quando non era intento a scambiare sguardi di reciproca meraviglia con Pescello sdraiato sulla sua culla ...
Ora anche lui, l'ex collega, si trova con un'altra (piccola) meravigliosa creatura con la quale condividere la sua vita. Mi spiace aver percepito nei nostri messaggi un certo disagio tra le sue parole. Spero possa aver aperto il suo cuore ad un po' più di gioia.
Nel frattempo, vedendo crescere Tommaso e vivendo ed aspettando altre nascite, ho cambiato la mia opinione: è vero che ci sente piuttosto irresponsabili ma è ancora più vero che non ci si può arrendere anzi, si deve rispondere. Tommaso, Anja, Luisa, Agata, Elia, Gioele, Davide sono le risposte a questa situazione. La speranza di una vita migliore più bella ed equa. Sarebbe un grosso errore da parte nostra non voler partecipare al miglioramento. Abbiamo l'obbligo minimo di tentare.

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