Ciao Ospedaletto. Grazie!

Questa è la mia ultima notte a Ospedaletto
Domani ci trasferiamo nella bella e grande casa di Longara. Giardino, vista città di Vicenza e Prealpi, campo visivo nettamente più ampio. Da invidia. Più tranquillità la sera con le cicale ed i grilli invece dei motorini e delle auto che passano sotto le finestre ed il vociare degli avventori di pizzeria bar e osteria.
Eppure, nonostante queste premesse che paiono migliorare le nostre prospettive, mi sento molto triste.
A Ospedaletto, questo quartiere al limite della città e della provincia di Vicenza, ci siamo stati 4 anni. Però faccio molta più fatica a lasciare questo quartiere dopo 4 anni che non Bertesina, quello dove ci ho vissuto per 34 prima di venire qui
E' incredibile quello che ci hanno dato le persone che abbiamo conosciuto a Ospedaletto: persone splendide affezionate al loro quartiere, molto unite tra loro più di una squadra come una grande famiglia allargata che senza chiedere niente sa darti tutto quello che può e i genitori trasmettono ai figli il medesimo spirito.
Non so se riusciremo ad avere lo stesso rapporto con le persone del nuovo quartiere, non è neanche corretto avere queste aspettative. Però dove staremo da domani mi sembra l'esatto contrario: ogni famiglia chiusa dentro il proprio recinto senza farsi vedere nè sentire. Mentre qui è tutto più aperto semplice a disposizione di tutti. 

Personalmente, non essendo una persona che si apre molto facilmente, ho conosciuto più gente qui in 4 anni che non a Bertesina in 34.
Porto con me ricordi splendidi che sarò felice di raccontare e spiegare a Tommaso del posto dove è nato e ha mosso i primi passi della sua vita.
Mi piacevano le piccole cose come fare colazione in piedi alla finestra della cucina guardando fuori e salutando Giorgio che legge il giornale, vedere i genitori che accompagnano i bambini a scuola e cercare di capire se quei due genitori nascondo qualcosa oppure no, contare gli zingari che escono dal camion (sono arrivato a 9 una mattina) e vedere il gatto che cerca carezze e cibo, le chiacchiere con Eraldo, Eleonora, Eliana e il sig. Franchin lungo le scale nell'androne e nel portico anche solo per qualche istante e anche quelle lunghe e taglienti con Nico in garage, salutare Talla, Ibra e Robert dal loro poggiolo quando torno a casa da lavoro, scendere veloce per prendere il giornale o una spesa dell'ultimo momento o la pizza o il pesce perché non c'è niente altro a casa o non abbiamo voglia di cucinare. Dove si trova un prete che ti coinvolge così com'è capace don Marco, ospitandoti a casa sua per qualche birra fino a tardi o per vedere un film o per chiederti qualche dritta su Linux?
Qui sono riuscito a buttarmi e a non suicidarmi socialmente perché ci sono le persone giuste che anche se non mi conoscevano mi hanno dato lo stesso fiducia. 
Non è un addio! Fossi matto! Ci spostiamo di 10 km e non andiamo dall'altra parte del mondo, per quanto sia comunque sempre più difficile vedersi in una città piccola come Vicenza. Qui tornerò spesso, per ogni festa per ogni sagra e sagretta ogni cosa sarà una buona scusa per tornarci. Avremmo voluto spostare la casa da Longara a qui ma non si può ancora. E i mondi perfetti non esistono (altrimenti oggi la Juve avrebbe vinto la Champions League...).
Che magone!

Da campione nel mondo nel trovare le cose più brutte invece di quelle più belle, sono molto più triste di lasciare Ospedaletto e la sua meravigliosa gente mentre, al momento, non riesco a essere felice per il posto dove andrò a vivere.
Ma sono contento perché qui ho fatto delle belle amicizie che so di poter ritrovare, che spero si ricorderanno e ci chiameranno per ritrovarci. Per loro la nostra nuova casa sarà sempre aperta come hanno aperto la loro a noi e saranno i benvenuti. E se vorranno ci sarà anche un posto per la notte.

Grazie di tutto bellissima gente, grazie per essere stati al nostro fianco in questi anni. Ci portiamo via un sacco di cose preziose. Di quelle che non si mettono nello zaino in borsa né in un cartone e tanto meno in cassaforte ma che si imprimono nel cuore e nella mente e ti puoi portare ovunque vai.
La bellezza di un posto sta anche nel cuore delle persone che ci vivono e quello delle persone che ho avuto la fortuna di conoscere è grande!

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